Il termine oggi utilizzato per descrivere un comportamento compulsivo verso il gioco con vincita in denaro è ludopatia sebbene alcuni educatori, sociologi o altri esperti della materia suggeriscano invece il termine "azzardopatia".
I membri dello Staff Acogi invitano pertanto i nostri associati ad una riflessione sul termine che si ritenga maggiormente appropriato.
Cosa ne pensate, quale dei due termini è più giusto utilizzare?
Le nostre riflessioni prendono le mosse dalla sintassi della parola ludopatia.
Dal punto di vista formale è composta da due parti: "ludo" (dal latino "ludum" gioco) e "patia" (dal greco "patheia", utilizzato in campo medico con il significato di per malattia, stato di sofferenza) e designa una malattia specifica. È un termine largamente utilizzato da tutti i dizionari di recente pubblicazione e nel linguaggio corrente giornalistico, politico, dagli operatori del gioco nonché da tutti i professionisti esperti e impegnati nel settore quale sinonimo di gioco d'azzardo patologico.
Nei testi specialistici in ambito medico-psichiatrico, nel Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM) il termine tecnico appropriato è gioco d'azzardo patologico anche nell'acronimo GAP: "il lessema gioco d'azzardo patologico è stato scelto come termine tecnico della lingua medica italiana per tradurre il corrispettivo inglese pathological gambling mentre ludopatia è meno preciso dal momento che si perde il riferimento specifico alla componente dell'azzardo. Nelle descrizioni cliniche, generalmente ludopatia non solo la dipendenza dal gioco d'azzardo, ma più generalmente tutte le forme in cui la tendenza al gioco, anche giochi che non prevedono scommesse o esborso di soldi, degenera in comportamento patologico, compulsivo reiterato ossessivamente" (Accademia della Crusca del 15.02.2013).
Fatta questa doverosa premessa tecnica, deve prendersi atto che ludopatia è il termine utilizzato dal Ministero della sanità nei livelli di assistenza sanitaria (Lea) con riferimento alla dipendenza da gioco d'azzardo.
"Nessun inganno o mistificazione può invocare la parola ludopatia" a parere della Dott.ssa Anna Saracino – educatrice Acogi - "alla luce delle considerazioni su esposte, deve essere intesa come patologia di soggetti affetti da un disturbo del comportamento compulsivo verso il gioco con vincita in denaro".
Secondo alcuni ludologi, educatori, editori e autori di giochi sani "l'uso del vocabolo ludopatia, potrebbe essere addirittura dannoso, camuffando il gioco d'azzardo patologico dietro un termine emotivamente accettabile che viene indicato con "azzardopatia" (Lettera aperta del 24.02.2014 pubblicata da F. Matoni).
A qualcuno che perde il proprio tempo a discorrere di mala –interpretazione della parola ludopatia ha risposto per noi – Staff Acogi - l'autorevole Accademia della Crusca a cui ci riportiamo.
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