A distanza di circa nove mesi dall'entrata in vigore della "Legge di Stabilità" pare proprio che la rete di raccolta terrestre non stia traendo alcun beneficio dall'adesione ma che invero i ctd stiano pagando lo scotto di una serie di incongruenze normative di settore.
Oggetto di censura mossa da parte degli operatori verso il sistema è attualmente il mancato rilascio dell'autorizzazione di PS ex art. 88 TULPS a causa talvolta dei procedimenti penali pendenti e in altri per violazione delle distanze minime dai luoghi sensibili (istituti scolastici, chiese, ecc.).
Nonostante la sanatoria, la rete si ritrova in una situazione di grave instabilità che porta solo debiti verso l'erario da onorare. Tale sacrificio aveva come obiettivo quello di operare nel mercato con la massima trasparenza e legalità. In verità l'unica certezza è quella di essere incorsi in troppi ostacoli normativi alla libertà di stabilimento in un mercato come quello italiano.
Allora probabilmente il ctd è destinato ad investire in opportunità differenti perchè il futuro non offre molte prospettive. Forse il destino dei ctd sarebbe migliore se solo tutti fossero stati coerenti e convinti delle tante poche certezze offerte dalla Legge di Stabilità approvata non certo in ragione del benessere lavorativo degli operatori ma solo per motivi di cassa.
Il nostro benamato Stato, dopo aver praticato una politica di espansione del gioco solo per motivi erariali, oggi cerca di porre rimedio agli e/orrori in questa politica cercando di far sparire un'opportunità di lavoro. D'altra parte i nostri politici stanno già ponendo l'attenzione sul futuro del gioco in Italia, ovvero il gioco on-line, riflettendo sulla possibile soluzione che permetta allo Stato di incassare
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