All'indomani di ben due sanatorie che attestano la consapevolezza da parte dello Stato dell'esistenza dei centri elaborazione dati quale categoria professionale implicitamente riconosciuta nonché la concreta volontà di superare le discriminazioni causate ai centri a mezzo di bandi lacunosi e lesivi di interessi legittimi, ci ritroviamo ancora una volta al cospetto di molteplici contraddizioni.