Sette centri di trasmissione dati che operavano in provincia di Udine senza autorizzazione di pubblica sicurezza e senza assolvere gli obblighi tributari sono stati sequestrati in un'operazione congiunta della Guardia di Finanza e della Polizia di Udine. Le sale erano legate a due bookmaker esteri, entrambi con licenza maltese, e sembra non assolvessero alle disposizioni di legge in materia di antiriciclaggio. I sette responsabili sono stati denunciati per raccolta abusiva di scommesse. I provvedimenti di sequestro sono stati confermati anche dal Tribunale del Riesame, dove le difese degli indagati avevano proposto ricorso, per tutti i sette indagati. Gli investigatori non escludono ulteriori sviluppi dell'operazione verso altri operatori privi dei titoli necessari in provincia. Intanto sono in corso ulteriori accertamenti sulla violazione alla normativa antiriciclaggio e sulla quantificazione del gettito erariale derivante dall'evasione fiscale generata dal mancato pagamento dell'imposta unica sulle scommesse, stimata in varie decine di migliaia di euro.Si tratta quest'ultimo di un tema particolarmente caldo negli ultimi giorni per via di una decisione della Commissione Tributaria di Napoli che ha fatto discutere. Nel trattare il caso di una multa comminata ad un centro Stanley dai Monopoli di Stato per mancato pagamento dell'imposta unica sugli anni 2010 e 2011, la Commissione ha sancito che la multa deve essere pagata a metà in quanto l'obbligo del versamento dell'imposta per i centri esteri è stato introdotto dalla Legge di Stabilità del 2011 e comunque nella normativa in materia esiste una situazione di incertezza.
Udine, sigilli a sette centri: nel mirino la normativa antiriciclaggio
