Per tutelare i minorenni, le famiglie e gli anziani dal gioco il sindaco di Padova Massimo Bitonci (Lega Nord) ha preparato un’ordinanza - ora all’esame del prefetto - per ridurre l’orario delle sale in cui sono installati apparecchi da intrattenimento comma 6a, le comuni slot machine. L’obiettivo, ha fatto sapere Bitonci, è anche quello di combattere l’usura e gli interessi illeciti, dato che «una slot machine su tre, secondo la Commissione antimafia, è truccata».
L’ordinanza nasce per contrastare i fenomeni di degrado che spesso si osservano nei pressi delle sale gioco. «Le parole pronunciate dal vescovo di Padova Antonio Mattiazzo in un convegno sulla ludopatia - ha dichiarato il sindaco Bitonci - ci illuminano. La mia personale linea di pensiero è nota da anni: il gioco è un piaga sociale e lo Stato non può guadagnare sulle sofferenze della gente. Se Roma e il Governo centrale non danno risposte, se ignorano il grido di dolore che si alza da quelle periferie esistenziali in cui, quotidianamente, si consumano veri e propri drammi per colpa del gioco d’azzardo, spetta all’amministrazione dare un contributo».
Nelle ultime settimane, tuttavia, ben tre ricorsi contro ordinanze di limitazioni orarie per sale giochi sono stati accolti dal Tar Lombardia, dando prova del fatto che non tutti questi provvedimenti locali possano ottenere riscontro e adempimento.