All'epoca del Covid-19 si sta azzerando un movimento che genera giri d’affari enormi: le scommesse. "Non c’è più niente su cui scommettere", dicono sconsolate le agenzie di betting nazionale. Questo significa che non c'è più niente da guadagnare, né da lavorare. È un altro degli effetti collaterali del coronavirus sulla qualità delle vite e dell’economia. Nello sport, sono già emerse, per esempio, questioni come la sopravvivenza economica dei lavoratori delle arene e degli stadi chiusi, oppure di tutti piccoli commercianti che gravitano intorno a un evento. La crisi dell’industria delle scommesse è un’altra faccia del problema. Siamo di fronte all’azzeramento quasi totale di un movimento che genera giri d’affari enormi. Senza contare che, con le sospensioni delle manifestazioni in corso, diventa complicato capire come pagare le scommesse già fatte. Una situazione mai successa prima e imprevedibile. "Non si sa che cosa fare" hanno raccontato diversi bookmaker, ci son norme che coprono praticamente ogni eventualità, ma questa era una situazione altamente imprevista.
Leggi l'editoriale di Ugo Cifone