Il deputato del Movimento 5 Stelle, Walter Rizzetto nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno Alfano e della Giustizia Cancellieri perché intervengano a contrastare le frodi sportive soprattutto nel calcio italiano. Si tratta di un tema molto importante su cui sono in corso numerose indagini interne da parte delle procure italiane e i cui strali si sono abbattuti anche su nomi eccellenti del calcio giocato italiano. L'onorevole Rizzetto ha sottolineato nel corso della sua interrogazione come siano «molteplici le "aree sensibili" rispetto alle quali possono configurarsi dei reati: dalla gestione contabile e redazione del bilancio, come per la compravendita dei calciatori; la sponsorizzazione e la pubblicità; gli omaggi e le spese di rappresentanza come possibile strumento corruttivo; l’approvvigionamento di beni e servizi; l’assunzione del personale e il conferimento di incarichi e consulenze; i rapporti con soggetti pubblici quali pubblica amministrazione nonché rapporti con Coni, Figc". Il deputato grillino ha poi concluso che «considerando la molteplicità di casi in cui sono state implicate, rispetto alla commissione di reati, le società sportive militanti nella lega calcio, con il coinvolgimento sia di dirigenti che calciatori, si ritiene necessario un controllo rispetto alla concreta adozione del modello organizzativo previsto dal decreto 231 del 2001 da parte delle società». La piaga del matchfixing e delle frodi sportive è spesso collegata alle scommesse sportive: nell'opinione comune più diffusa ridurre la possibilità di scommesse potrebbe debellare il problema. Alcune proposte, poi, vorrebbero addirittura ridurre il ventaglio di scommesse piazzabili per evitare le frodi. Tuttavia non si tiene conto del fatto che questo fenomeno sfrutta una rete di scommesse di stanza prevalentemente in Asia e fuori controllo da ogni punto di vista. Nulla a che vedere, almeno secondo le indagini in corso, con il mercato europeo e con gli operatori che in esso lavorano.