Il mondo dell’associazionismo è sempre molto attento al settore dei giochi. I risultati elettorali non lasciano spiragli alla soppressione tout court del settore, come alcuni schieramenti politici chiedevano, prima dell’appuntamento con le urne, e di conseguenza è il momento di lavorare fattivamente per portare avanti obiettivi concreti e importanti.
Primo tra tutti la tutela dei consumatori. Per questo motivo, nei giorni scorsi, l’Adoc (Associazione difesa e orientamento cosumatori) ha chiesto ai Monopoli di Stato di indicare su ogni biglietto delle lotterie istantanee, anche telematiche, le probabilità di vincita di ogni singolo premio e un’indicazione più evidente e marcata che il gioco può causare dipendenza patologica.
Secondo l’associazione infatti l’indicazione alternativa della possibilità di consultare le note informative sulle probabilità di vincita pubblicate sui siti istituzionali dell’Amministrazione e dei concessionari appare insufficientemente chiara e trasparente, dovrebbe essere più visibile e in evidenza. Lo stesso dicasi per l’indicazione che il gioco può causare dipendenza patologica.
Il “Gratta e Vinci”, come noto, è una delle tipologie di gioco preferite dagli italiani, e le probabilità medie di vincita, così come riportate sul sito di Aams, sono 1 su 3,53 biglietti. Questo vuol dire che poco meno di una schedina su quattro è vincente, ma nella maggior parte dei casi le vincite sono minime, pari al costo della schedina stessa. Il fenomeno secondo l’associazione presenta forti rischi di sfociare in gioco compulsivo, proprio grazie al meccanismo della piccola vincita che tende ad essere reinvestita dal consumatore.
Per questo è fondamentale che l’attenzione per il gioco patologico non si esaurisca solamente al monitoraggio del settore dell’intrattenimento automatico (slot e vlt) ma coinvolga anche altri comparti che possono efficacemente essere trattati mirando ad un corretto approccio al gioco da parte degli utenti finali.