Nel corso di un convegno che si è tenuto ieri a Milano, organizzato da Sistema Gioco Italia sul tema Gioco e giocatori: comportamenti e riflessioni è stata presentata una importante ricerca dell’Università La Sapienza di Roma e di Ipsos Public Affairs dal titolo Il Gioco problematico - Fattori di protezione e di rischio. L'indagine è stata condotta su un campione di 2.015 individui che abbiano giocato ad almeno un gioco che comporta una vincita di denaro negli ultimi 12 mesi; Dai dati emerge come la maggior parte dei giocatori - stimati in circa 23.500.000 - intende il gioco un divertimento come molti altri.
Lo studio non azzarda quantificazioni dei giocatori patologici, rimarcando che la diagnosi - sempre soggettiva e a cura di un medico specialista - è difficile e deve tenere conto di numerose variabili non facilmente standardizzabili. A oggi, i dati ufficiali stimano in circa 6.000 gli italiani in trattamento per gioco patologico presso i Serd. La ricerca invece individua i giocatori cosiddetti problematici, ovvero coloro che secondo le classificazioni internazionali manifestano un modo di giocare sia in termini di qualità che di quantità che può esporre al rischio di sviluppare una dipendenza. Secondo i risultati della ricerca, questa tipologia di giocatori rappresenta una minoranza, seppure da tenere in considerazione e prevenire, pari all’1,65% della popolazione adulta, ovvero 790.000 italiani. Il dato si inserisce nella fascia mediana degli altri Paesi europei.