Gli operatori privi di concessione, ma con un concreto interesse per il mercato italiano, fanno i conti con due nuovi pronunciamenti da parte dei tribunali italiani che hanno spiazzato molti e destabilizzato le idee: il Tribunale di Salerno nei giorni scorsi ha convalidato il sequestro di un centro Stanley perché, analizzando l’ultimo bando di gara che ha messo a disposizione 2.000 punti di raccolta di gioco, i centri collegati a bookmaker non concessionari sono da considerare ingiustificatamente fuori dal mercato. A differenza di quanto accaduto dopo il Bando Bersani, secondo il giudice per le indagini preliminari anche la posizione di Stanleybet è cambiata dopo la gara “Monti” perché l’azienda non ha partecipato al bando. Significativa, nella soluzione, almeno ad una prima analisi, la sentenza del Tar Lazio sull’impugnativa che Stanley ha presentato contro la gara, una sentenza in cui il ricorso viene giudicato inammissibile proprio per la mancata partecipazione dell’azienda all’ultimo bando per le concessioni.
Stop anche per SKS365 che ha subito un’ordinanza sfavorevole da parte del Tribunale del Riesame di Ancora chiamato a decidere sul dissequestro di un centro. Nel pronunciamento si fa riferimento all’ultimo bando che SKS365 ha vinto, ottenendo una concessione alla raccolta: di conseguenza l’operatore, il cui iter di assegnazione delle licenze di polizia non è ancora concluso, dovrebbe completare tale pratica per poter operare legittimamente sul territorio. In merito ad una presunta discriminazione e alla richiesta di applicazione della sentenza Costa-Cifone al caso di SKS365 i giudici hanno respinto le richieste in quanto il bookmaker è stato costituito nel 2009 e quindi in epoca successiva al Bando Bersani a cui la Costa-Cifone si riferisce.